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Com’è proseguito lo sviluppo di BMW durante il lockdown?

Thursday, 23 July 2020 09:16 GMT

Le restrizioni ancora in corso non hanno permesso a Tom Sykes e a Eugene Laverty di volare a Monaco di Baviera per contribuire al passo avanti sull’aerodinamica. La Casa tedesca però non si è mai fermata.

Mentre le competizioni si sono dovute fermare a causa della pandemia da Coronavirus le squadre stanno ancora lavorando rispettando le restrizioni e le linee guida emanate dai vari governi in modo da sviluppare le moto che vedremo in pista nel Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike. Lo sviluppo aerodinamico è una componente importante nella moto ma altrettanto fondamentale è anche il pilota che svolge un ruolo chiave sotto questo aspetto.

Il BMW Motorrad WorldSBK Team prima delle restrizioni ha creato un modello 3D del pilota irlandese Eugene Laverty in modo da poter fare affidamento su un “Laverty di plastica” da utilizzare nella sua galleria del vento. Per creare il modello di Laverty sono state prese delle misure dettagliate attraverso un sistema 3D che ha preso in considerazione anche le dita dei guanti, ogni singolo dettaglio del casco, ogni cucitura della tuta in pelle e ogni piega che ha un impatto sull’aerodinamica e sul flusso dell’aria.

Il modello è molto importante e lo si è visto in oltre 50 test svolti in galleria del vento nel caso del modello di Laverty. Anche per il suo compagno di squadra Tom Sykes è stato ideato un modello 3D che sarà utilizzato allo stesso modo all’interno della galleria del vento. Nel corso dei test in galleria del vento si raggiungono i 255 chilometri orari. È importante che siano presenti sia il pilota che la moto in modo da acquisire dati specifici e accurati.

Il Direttore del BMW Motorrad Motorsport Marc Bongers afferma: “Eugene era qui a Monaco di Baviera con noi prima dello scoppio della pandemia da Coronavirus. Stava tentando di trovare la posizione ideale in sella alla RR e mentre lo faceva abbiamo preso delle misure accurate utilizzando uno scanner 3D”.

“In base ai dati elaborati dallo scan 3D abbiamo creato un modello di plastica formato da due metà. È stata necessaria quasi una settimana per avere tutti i dettagli al posto giusto. In questo modo alla fine abbiamo potuto utilizzare il nostro Eugene in 3D. L’utilizzo di un modello 3D come questo ci permette di lavorare con maggiore efficacia sulla nostra RR. Mentre un pilota in carne e ossa deve viaggiare per arrivare qui, la versione plastica è disponibile in qualsiasi momento per svolgere i test nella galleria del vento. Così facendo possiamo fare le nostre valutazioni e apportare aggiornamenti ancora più velocemente”.

In merito al modello di se stesso, Laverty ha detto: “È stato un po’ insolito restare seduto sulla moto così a lungo per farsi prendere le misure in tutti i dettagli attraverso l’utilizzo di uno scanner 3D. Il risultato finale è eccezionale, posso apportare il mio contributo per rendere la nostra RR ancora più veloce pur non essendo di persona a Monaco di Baviera. Non capita tutti i giorni di vedersi sotto forma di un modello così dettagliato. Vedere ciò che la tecnologia permette di fare è affascinante. Il Gruppo BMW è al vertice in tanti aspetti sotto questo punto di vista”.

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